Appostati fuori dalle mura apparentemente in rovina di Carn Dum, l’antica capitale del Regno di Angmar, la compagnia aspetta il ritorno di Dedric che era stato mandato in esplorazione tra gli edifici della spettrale fortezza.

Dopo un po’, il giovane hobbit torna foriero di cattive notizie, non solo la fortezza non è deserta come appare, ma sembra nascondere centinaia di orchi con mannari e troll, quasi un esercito che è tenuto celato dagli oscuri sortilegi di cui le mura di Carn Dum sono intrise.

La compagnia decide quindi di appostarsi lì vicino per decidere il da farsi, ma solo il ramingo ed i due hobbit riescono a nascondersi, mentre Willow, il nano e l’elfo in qualche modo vengono notati tanto che, ad un certo punto, un corno risuona e si ode lo sferragliare delle porte che si spalancano e di armati in marcia insieme agli ululati dei warg.

Haldramir decide quindi di prendere in mano la situazione e, allontanatosi dal resto del gruppo, da fuoco a delle sterpaglie appiccando un piccolo incendio e creando un diversivo che mette fuori strada i loro possibili inseguitori.

Senza il fiato sul collo della caccia, la compagnia si allontana da Carn Dum in direzione sud ovest, verso le lande del nord, terre ben conosciute da Haldramir e pattugliate dalla sua gente, terre che un tempo appartenevano al glorioso regno del nord, Arnor.

Arrivati senza troppi problemi presso le colline alla cui altra estremità sorge Fornost, l’ultima capitale dell’ultimo regno del Nord a cadere per mano del Re degli Stregoni, la compagnia si imbatte in un piccolo gruppetto di cavalieri su warg che vengono velocemente spacciati.

Mentre riprendono fiato però, in lontananza scorgono un gruppo di inseguitori assai più numeroso evidentemente sulle loro tracce anche se ancora non consapevole della loro presenza e posizione, questo gruppo, improvvisamente, viene attratto da qualcosa ad est, nell’aria risuona una melodia antica, carica di tristezza, note di ere passate…

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