Non era un isola.

A volte la nebbia gioca brutti scherzi…e i druidi anche di peggiori.

Risvegliata dai morsi di Demanor il coccordillo gigante, l’enorme tartaruga drago non volle essere da meno e affondò più volte le sue fauci sulla malcapitata nave del capitano Snaroch.

Ci voleva un eroe, magari un po’ fuori di testa.

E ancora una volta Delbaeth rispose presente mulinando la sua ascia.

Ma non era solo.

Anche Kebab cominciò a picconare il carapace della tartaruga mentre Möbius la assordava con un assolo della sua fisarmonica.

Forse per questo che la tartaruga non rispondeva ai tentativi di conversazione pacifica di Demanor?

Ad ogni modo le numerose ferite subite costrinsero la tartaruga a cercare la fuga inabissandosi nelle acque torbide del fiume Hop.

Così la nave riuscì finalmente ad allontanarsi mentre Möbius cercava alla disperata di rimanere a bordo.

Ma per Delbaeth il cacciatore non era certo il momento di lasciare andare la preda.

Il mai domo elfo prese un grande respiro, si attaccò con tutte le sue forze al guscio della tartaruga e la seguì nelle profondità del fiume.

Passò forse un minuto che sembrò un’eternità, ma infine Delbaeth riemerse vincitore in un trionfo di acqua sangue e fango.

Lo scheletro della tartaruga drago abbattuta avrebbe per sempre riposato in fondo al letto del fiume.

Nel frattempo Kebab si aggrappava ad un masso che emergeva dall’acqua con tutte le sue ultime forze per non essere trascinato via dalla corrente.

Era sul punto di cedere quando una sgangherata barchetta apparve dalla nebbia.

Batteva una bandiera rossa con un nero teschio di coboldo con pugnale in mezzo ai denti.

Era il simbolo di Elkhan, il Coboldo Nero, anche conosciuto come il Re Coboldo, fuorilegge delle paludi, pirata del fiume.

La ciurma di coboldi esortava il loro simile ad unirsi a loro.

E Kebab salì a bordo…

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