E così Kupar cadde.

I minoequi evocati da un’antica magia per difendere la città furono sconfitti uno dopo l’altro dai nostri eroi e divennero polvere.

Almeno finché Möbius non decise di suonare la tromba del Gonfaloniere per decretare la fine della battaglia.

Fu allora che dalle ceneri degli ultimi difensori si ricompose l’ennesimo minoequo, ultima speranza dei kupariani.

Delbaeth l’Indomito, ormai sfinito aveva perso la sua ascia calpestata dai cavalli.

Kebab il Coboldo di Fuoco, sentiva sulla sua pelle rossa, il tocco oscuro della morte.

Maicol l’Indeciso, valutava l’ennesima possibilità di cambiare schieramento e lasciare Möbius e gli altri al loro fato.

Möbius l’ultimo Gonfaloniere provava a suonare la tromba al contrario per invertire l’incantesimo con risultati armonici discutibili.

Fu allora, nel momento in cui la marea sembrava mutare che Demanor, Cavallo Sciancato, senza timore del nemico avanzò nel furore della battaglia e morse, morse e ancora morse fino a che anche l’ultimo minoequo fu abbattuto e cadde disgregandosi in mille pezzi nella piazza antistante il palazzo governativo, un tempo simbolo del potere di Kupar, ora segno della vittoria di Trasghal sull’antico nemico.

E così terminò infine la battaglia.

Kebab tornò in sè, ma davanti ai neri cancelli aveva dovuto stringere un patto con il signore della morte che ne avrebbe segnato il cammino.

Le forze di Trasghal presero il controllo della città in attesa che il resto dell’armata li raggiungesse.

Gli alleati di Kupar rimasti al di fuori delle mura si ritrovarono chiuse le porte della città che erano venuti per difendere e, un po’ alla volta, tornarono alle proprie terre o rimasero per giurare fedeltà al Lord di Trasghal.

Dei nostri eroi se ne occupò Gustav.

Riposarono per alcuni giorni in un torre soppesando la ricompensa ricevuta e una nuova proposta di lavoro da parte dello Storpio.

Questa volta volta sarebbe stato diverso: avrebbero dovuto essere ambasciatori di Trasghal presso i nani di Johlsav, cercandone l’alleanza.

Un ruolo inedito per i nostri eroi, più abituati all’uso della spada che dell’arte diplomatica.

Meglio rifletterci davanti a un boccale di birra, o meglio…davanti a barili di birra!

Fu baldoria nella Locanda della Torre quella notte e un po’ di serenità finalmente tornò in città.

Ma mentre Delbaeth dava sfogo ai suoi piaceri carnali con le donzelle del luogo, Maicol scopriva importanti informazioni da un compare nano ubriaco.

La principessa di Johlsav era stata presa prigioniera dagli orchi di Ghor.

Era tempo di rimettersi in viaggio.

Mettersi alle spalle la città dei cavalli per raggiungere quella dei nani attraversando le nebbie.

Già…le nebbie, a volte sembrano un illusorio muro, ma a volte un’illusione non sono…

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